Blancpain sostiene il progetto Gombessa

Blancpain supports the Gombessa Project

Spedizione scientifica per incontrare il celacanto

Il 5 aprile 2013 il subacqueo e naturalista Laurent Ballesta, con al polso il suo Blancpain Fifty Fathoms e in compagnia di subacquei addestrati specificamente per le grandi profondità, di ricercatori dell’istituto sudafricano SAIAB e di sei scienziati del Museo nazionale di Storia naturale e del CNRS, è partito alla volta del Sudafrica per 40 giorni di immersioni alla ricerca di un animale mitico: il celacanto.

Questo pacifico gigante, il cui nome locale è Gombessa, è lungo 2 metri. Lo si credeva scomparso da 70 milioni di anni, è stato riscoperto – vivo – nel 1938 ed è considerato la più grande scoperta zoologica del XX secolo: reca in sé le tracce del passaggio dai pesci ai primi  vertebrati terrestri a quattro zampe. Grazie alle sue pinne peduncolate e al suo polmone primitivo è il testimone vivo e insperato dell’uscita dalle acque 370 milioni di anni or sono.

Da quasi un secolo il celacanto scatena accesi dibattiti fra creazionisti e scienziati. Si tratta senza dubbio dell’animale che è stato il più analizzato al mondo, eppure non si sa quasi niente del suo modo di vita. Specie rarissima che vive a oltre 100 metri di profondità, è stato oggetto di pochissime osservazioni finora. La spedizione Gombessa, preceduta da due anni di preparazioni scientifiche, logistiche e umane, permetterà per la prima volta di effettuare delle osservazioni e degli esperimenti scientifici a contatto con esemplari viventi di celacanto.

Per entrare in contatto con questa leggendaria creatura vivente, Laurent Ballesta e il suo gruppo di sub dovranno raggiungere ogni giorno le grotte del Jesser Canyon alla profondità di 120 metri – una profondità dove ogni minuto trascorso sul fondo impone lunghe ore di decompressione prima di riaffiorare alla superficie.

A contatto con l’animale potranno mettere in opera i protocolli scientifici approntati dalla squadra di ricercatori del Museo nazionale di Storia naturale e del CNRS diretta dal Professore Gaël Clément, paleontologo del Museo, e dai biologi sudafricani Kerry Sink e Angus Paterson del South African Institute for Aquatic Biodiversity (SAIAB).

 

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